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Mamme per la pelle

Caro Ministro Salvini,
Con poca soddisfazione mi trovo costretta a rivolgere ancora una volta a lei il mio pensiero.
Oggi voglio parlarle di mio figlio, che sono certa la manderebbe in cortocircuito.

Non solo perché è di un’intelligenza brillante, che lo fa porre sempre con una curiosità insaziabile rispetto al mondo e alle difficoltà che affronta con un sorriso disarmante, almeno quanto le domande che mi pone quotidianamente.

E poi perché la metterebbe in crisi con la sua sensibilità, per cui mi chiede di spegnere il telegiornale ogni volta che si vedono barconi carichi di migranti in mezzo al mare, perché non riesce a reggere tutto quel dolore.

E perché è responsabile e adulto per i suoi minuscoli otto anni, e mi creda, le darebbe dei punti anche in questo.

Ed è consapevole di quello che gli accade intorno, e possiede un grande senso della giustizia, che lo porta a difendere i suoi amici, e ad essere amato e protetto allo stesso modo.

E ama le piccole cose, quelle piccole cose che lei invece trascura e ritiene insignificanti e sacrifica e svende per un pugno di voti, perché non ha capito che sono la vera rivoluzione.

E perché è bello, è bello tutto, di quella bellezza che purtroppo lei non conoscerà mai.

Ma soprattutto perché il mio Davide è italiano, e al tempo stesso “confezionato pronto dall’Africa”.

E lei, da papà e da Ministro, un giorno, dovrà rendere conto delle sue parole e delle sue azioni a lui e a tutti quelli come lui, che per nostra fortuna salveranno questo paese.

E io da mamma e da cittadina, la invito a guardarlo negli occhi e a ripetere quanto ha affermato su quel palco, e a mostrare a tutti di avere il coraggio di accogliere la sua reazione.

E le prometto che non smetteremo mai di lottare per il bene e per il futuro dei nostri figli, perché possano crescere in una società migliore di questa.
Possibilmente dove lei sia solo un lontano ricordo.

Con immutata disistima.

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